La carrellata di
oggetti scorreva in bella mostra senza volersi più arrestare. Prima il divano, di
seguito la poltrona, il tavolo, l’antico armadio, il televisore trentadue
pollici, il caro vecchio letto a due piazze. Tutto senza sosta, troppo veloce
per la sua bile. Ariel Otillaf non avrebbe mai scordato quel giorno. Ripensava
ai suoi errori, alle sue gravi sviste, quelle che lo avevano condannato, in
maniera quasi inesorabile, ad una vita dal futuro indecifrabile.
Un rischio troppo
grosso che non si doveva correre, scelte azzardate, persone a cui non avrebbe
dovuto dare ascolto, ed eccolo, infine, il risultato.
“Sono un coglione, un
fottutissimo coglione” continuava a ripetersi da qualche settimana.
Lo sportello del
camion fu chiuso, ed i mobili scomparvero in pochi secondi. Rimase a guardare
la casa ancora per qualche istante, quella che si era costruito da solo con
tanta fatica, dopo anni di risparmi. Ricordava il giorno in cui andò ad
abitarci per la prima volta, quando poté sentirsi finalmente appagato di se
stesso. Era stata una soddisfazione immensa edificarla proprio come aveva
immaginato, per filo e per segno. Non avrebbe potuto desiderare di meglio.
Adesso quella dimora
che lo aveva ospitato per ben trent’anni si trovava circondata da un nastro
adesivo, completamente sbarrata, con un cartello appeso alla porta d’ingresso
che non aveva nemmeno il coraggio di leggere. Sapeva bene cosa c’era scritto. Probabilmente sarebbe
rimasto ad osservarla dall’esterno ancora per molto, come una statua di marmo
inchiodata sull'asfalto.
D’altronde non aveva
la minima idea di cosa fare, o di dove andare. Aveva dovuto ipotecare perfino
la macchina, un fuori strada di soli tre anni. Tuttavia non aveva di che
rammaricarsi, perché non avrebbe potuto permettersi né la benzina né
l’assicurazione.
Meditava di cercare
un’altra mansione, qualcos'altro da fare, ma a cinquantasette anni non era
certo facile trovare qualcuno interessato alle sue capacità, in uno stato come
quello di Ailatistan.
Alcuni curriculum
erano stati già inviati due settimane prima, appena il tribunale si era
espresso. Ad ogni modo, ancora nessuna risposta.
Brano tratto da "Short story", Sa Babbaiola Edizioni
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